
Maxime Lacost
Non c’è frattura, ma soltanto un intreccio di passato e presente che si ricompone in nuove visioni. Un ritratto diventa specchio, un’icona si fa contenitore, mentre la storia si scontra con il linguaggio del desiderio. Queste opere inseguono la tensione tra devozione e ironia dove uno sguardo rinascimentale incontra il culto della celebrità, dove il silenzio trattiene l’eco della moda e delle sue infinite reinvenzioni. Non una parodia, non un omaggio, ma un istante sospeso: un gioco tra bellezza e ossessione, luce e ombra, l’eterno e il fugace.